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- Articolo: 05230
- Da consumarsi preferibilmente entro: EXPIRATION DATE JUNE 2020
Olive: 95 % Leccino, restante 5% Ogliarola, Vescia, Ravece, Frantoio.
Zona geografica di produzione: Irpinia.
Gli oliveti di proprietà sono posizionati al margine dei vigneti o lungo le ripe e le scarpate nelle tenute di Gesualdo, Lapio, Montefalcione, Montefusco, Montemiletto, Santa Paolina, Pietradefusi.
Le olive, accuratamente selezionate, sono raccolte a mano verso fine ottobre/inizio novembre e spremute a freddo. Dopo 60 giorni di decantazione, l’olio EVO così ottenuto viene filtrato ed imbottigliato.
Caratteristiche organolettiche: di colore giallo paglierino, con riflessi verdognoli, con profumi e note fruttate che ricordano mandorla e nocciola, è ideale nella preparazione di carpacci e marinati, non intaccando il gusto delle carni così lavorate, ma esaltandolo grazie alla sue caratteristiche di elevata morbidezza e delicatezza.
Regione: | Campania |
Produttore: | Terredora di Paolo |
Quantità: | 0,5 ltr |
Puo' contenere allergeni: | Sì - Controllare sempre le informazioni riportate sull'etichetta del prodotto prima del suo consumo o utilizzo. |
Terredora Di Paolo
In Campania la storia dell’uomo è intimamente legata a quella della vite e l’impegno di Terredora è di portare in ogni bicchiere il gusto di questa terra affascinante, resa generosa dal fuoco dei vulcani e dal sole. Dal secondo dopoguerra Walter Mastroberardino, tenace uomo del Sud, cominciò a portare in giro per le città italiane, Milano in testa, le bottiglie che produceva insieme ai fratelli nell’azienda che avevano ereditato. Nel 1994 si chiude questo capitolo della sua vita e, a sessant’anni, quando altri avrebbero deciso di ritirarsi a vita privata, intraprende un nuovo percorso con i suoi figli Daniela, Lucio e Paolo, grazie al sostegno della moglie, Dora Di Paolo.
Terredora dal 1978 è protagonista indiscussa del rinascimento vitivinicolo della Campania. Coniugando esperienza e tradizione, ha introdotto nella coltivazione dei millenari vitigni autoctoni moderne innovazioni, conoscenze tecniche e uomini protesi a valorizzarne il futuro, promuovendo il ritorno della viticoltura campana alla sua più antica e qualificata tradizione.