Lacryma Christi Vesuvio Rosso DOC

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Vitigno: Piedirosso e altri vitigni autoctoni tradizionali dell'area. Zona di produzione:... altro
Informazione prodotto "Lacryma Christi Vesuvio Rosso DOC"

Vitigno: Piedirosso e altri vitigni autoctoni tradizionali dell'area.

Zona di produzione: vigneti selezionati sulle pendici del Vesuvio.

Tecnica di produzione:

le uve selezionate sono vinificate con una macerazione in media di 6 giorni. A fermentazione alcolica e malolattica ultimata, il vino è lasciato maturare in piccoli fusti di rovere francese per almeno 8 mesi, cui segue idoneo affinamento in bottiglia.

Caratteristiche organolettiche:

di colore rubino intenso con riflessi violacei, ha profumi intensi di ciliegia, lamponi, ribes, sentori speziati, minerali e chiodi di garofano. Elegante e morbido, al palato offre piacevoli note di frutti rossi maturi, prugna e sentori di tabacco, caffè e pepe macinato.

Abbinamenti gastronomici:

ideale con primi piatti saporiti con sughi di carne, carni bianche e rosse, formaggi di media stagionatura anche piccanti.

Servire a 18°-20°C.

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Regione: Campania
Certificazione: DOC
Contiene solfiti:
Produttore: Terredora di Paolo
Uva: Piedirosso
Quantità: 0,75 ltr

Terredora Di Paolo

In Campania la storia dell’uomo è intimamente legata a quella della vite e l’impegno di Terredora è di portare in ogni bicchiere il gusto di questa terra affascinante, resa generosa dal fuoco dei vulcani e dal sole. Dal secondo dopoguerra Walter Mastroberardino, tenace uomo del Sud, cominciò a portare in giro per le città italiane, Milano in testa, le bottiglie che produceva insieme ai fratelli nell’azienda che avevano ereditato. Nel 1994 si chiude questo capitolo della sua vita e, a sessant’anni, quando altri avrebbero deciso di ritirarsi a vita privata, intraprende un nuovo percorso con i suoi figli Daniela, Lucio e Paolo, grazie al sostegno della moglie, Dora Di Paolo.

Terredora dal 1978 è protagonista indiscussa del rinascimento vitivinicolo della Campania. Coniugando esperienza e tradizione, ha introdotto nella coltivazione dei millenari vitigni autoctoni moderne innovazioni, conoscenze tecniche e uomini protesi a valorizzarne il futuro, promuovendo il ritorno della viticoltura campana alla sua più antica e qualificata tradizione.

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